Il presidente della Virtus Alberto Bucci - dopo aver assistito nel pomeriggio all'allenamento della squadra di Giorgio Valli - è stato ospite ieri sera della trasmissione “Sport Club” su Rete 7, condotta da Jack Bonora, Luigi Balduini e Max Cocchi.
Ecco le sue principali dichiarazioni:

“Sono venuto a titolo assolutamente gratuito, per amore della Virtus. Prontissimo, ovviamente, a farmi da parte in qualsiasi momento, più che mai nel caso entrasse un Presidente con potenzialità economiche”.

“Avevo detto che non avrei mai dato suggerimenti a Giorgio Valli, a meno che non me li avesse chiesti, perchè se glieli avessi voluti dare non avrebbe potuto dirmi di no. E' stato lui, in questi giorni, a prendermi da parte e a dirmi che sarebbe stato molto lieto di confrontarsi con me anche sulla parte tecnica. Gli ho detto che ne sono molto lieto, che possiamo andare a pranzo quando vogliamo e io gli dirò la mia e lui sarà libero di ascoltarla, oppure farne un cartoccio e buttarla nel cestino”.

“Per questa stagione Ray non è più recuperabile. Non sarà in grado di rientrare in campo e noi sappiamo già che dovremo fare a meno di lui”.

“Collins è un ottimo giocatore, in perfetta forma fisica, che alla Virtus darà tiro da tre e permetterà a Pitmann di giocare molto meglio. E' un pivot forte, che va aiutato: a volte può essere condizionante, ma i problemi di norma li crea a chi deve marcarlo”.

“Ho trovato una squadra viva, in ottima forma fisica, dove tutti lavorano a testa bassa e in silenzio. Credo nella salvezza”.

“A tutti i tifosi, a quelli che erano con noi a Milano il 27 maggio 1984, chiedo di starci vicini. Ora non è tempo di trovare i colpevoli, ma di guarire. Ora conta solo la salvezza”.

“La Fondazione ha sanato un bilancio, paga con regolarità gli stipendi e, quando c'è stato da mettere mano al portafoglio, secondo le proprie disponibilità, lo ha fatto. Anche l'acquisto di Collins ne è la riprova. Certo che può avere sbagliato, ma chi paga fa sempre le cose in buona fede ed è giusto portargli rispetto”.

“Quando inizi a perdere nei finali di gara diventa qualcosa di condizionante. Non pensi più a vincere, ma temi di perdere. Alla Virtus è capitato questo. Poi ci metti gli infortuni e tutto va per il verso sbagliato. Senza l'assenza di Ray questa squadra sarebbe già salva, senza un dubbio. Forse è vero che se ne è fatto un involontario alibi, ma quando si è fuori tutto è più facile: io, magari, avrei fatto peggio”.

“Danilovic è il più grande giocatore che abbia mai allenato, uno che dopo una partita persa a Pesaro chiese a Frattin di aprirgli la palestra per fare serie da 300 tiri realizzati, senza cena, nel cuore della notte. Uno che a Spalato, durante la guerra tra Serbia e Croazia, andò a fare riscaldamento guardando i tifosi avversari, che lo insultavano con la bava bianca alla bocca. Io gli chiesi se avesse, per caso..., un po' di paura e lui mi rispose che non aveva paura di niente, con il suo durissimo accento slavo. La Virtus di Cliff Livingston era entusiasmante e vincente, poi, purtroppo, si è infortunato e ho dovuto cambiare assetto. Woolridge giocava solo per se stesso, ho avuto la sfiga di allenarlo... Un giorno io e Cazzola ci guardammo e ci dicemmo che con lui non poteva funzionare. Komazec era uno che ti diceva sempre che se quel tiro l'avesse preso lui lo avrebbe messo...”.

“Lo scudetto della stella lo abbiamo vinto dopo aver perso a Milano in stagione regolare... Vado in conferenza stampa e dico che è colpa mia, che non ho impostato bene l'attacco alla 1-3-1.
Bonamico, dopo pochi minuti, dietro al pullman mi prende da parte e mi dice che non era vero, perchè se avessero fatto canestro la Virtus avrebbe vinto, ma mi disse anche che, dopo quelle parole, a Milano non avrebbero perso più. Poteva giurarlo. E ha avuto ragione!”.

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PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE