Alessandro Abbio, ora assistente allenatore e responsabile delle giovanili ad Alba, è stato intervistato da Piero Guerrini su Tuttosport, parlando anche della situazione dei giovani italiani e del "problema" troppi stranieri.
Ecco un estratto delle sue parole.

Penso di essere l'allenatore più felice del mondo. Faccio quello che sognavo, sto imparando tanto da questi allenatori. Seguiamo i giovani, collaboriamo, scambiandoci consigli anche sui ragazzi da seguire. Io ad esempio segnalo quelli di B. Ho visto Lorenzo Turini di Cecina metterne 29 a noi e ho pensato fosse da seguire. Avremo raduni ogni mese. In questo, i giovani hanno lavorato davvero duro. Due ore lunedì, due al mattino del martedì e due al pomeriggio. Mi hanno sorpreso tutti. La miglior dimostrazione che i giovani ci sono. E basta ricordare gli assenti per altri impegni, in A, all'estero, nei college.
Rispetto ai miei tempi? E' tutto diverso. Quando sono arrivato in A ero circondato da veterani cui ispirarmi: Della Valle, Zamberlan, Pino Motta, per dire. E i due americani erano di livello assoluto, da seguire. Ora ci sono 5-7 stranieri, ma solo un paio spostano. Mancano gli esempi che avevamo noi, anche di lavoro. Ricordo Brunamonti, i suoi allenamenti, io che già mi sbattevo dovevo dare di più. Sta a noi dare prospettiva e occasioni. E ai ragazzi sfruttarle.

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