Alessandro Abbio, che con la maglia Virtus ha vinto tra l'altro quattro coppe Italia, è stato intervistato da Andrea Grossi per basketuniverso.it
Ecco un estratto delle sue parole.

I ricordi delle 8 stagioni in maglia Virtus? È quel periodo di vita che ti segna, rimane indelebile, perchè in quegli anni a Bologna sono riuscito ad affermarmi come giocatore di Pallacanestro, inserendomi in un gruppo già importante e già consolidato, che aveva vinto due titoli. Sono stati 8 anni nei quali ho conosciuto allenatori come Alberto Bucci, Ettore Messina e tutti i suoi assistenti, che sono stati fondamentali e oggi, che sono assistente, mi rendo maggiormente conto di quanto il loro lavoro fosse importante. Era veramente eccezionale. Quando sono arrivato ai tempi di Cazzola non c’era veramente nulla lasciato al caso: fui visitato dal dottor Roberto Rimondini, che è venuto a mancare qualche anno fa e al quale rivolgo un mio pensiero. Lo staff medico era sicuramente uno dei migliori in Italia e tutti abbiamo passato molto tempo insieme negli spogliatoi e nei viaggi. Tutto questo è stato coronato da grandi successi ma anche delusioni.
Successi e delusioni? Ovviamente nel 2001 vivere quella stagione magnifica del Grande Slam da capitano. I successi li ricordo tutti con grande soddisfazione ma, se devo sceglierne uno, direi quel periodo perchè abbiamo vinto quattro titoli consecutivi. Non nascondo che perdere la Coppa dei Campioni nel ’98 contro lo Zalgiris, oppure la Coppa Saporta contro l’AEK a Losanna, non fu piacevole.

Sta per iniziale la Final Eight di Coppa Italia. Nonostante chi non la vinca snobbi questa competizione, penso che, come ogni partecipazione ad un torneo, sia sempre importante per la squadra. Mi ricordo per esempio che nel 2001 vincemmo a fatica con Biella e per noi, nonostante fossimo la miglior squadra al momento in Europa, fu davvero complicato portarla a casa. Quella vittoria ci diede maggior consapevolezza e ci fece imparare molto. Mi dispiace quest’anno non poter assistere alle Final Eight per motivi personali, ma si vedrà della bella pallacanestro.

Dove può arrivare la Virtus? La Virtus può far meglio ma non si deve mai dimenticare che sia una neopromossa e con un gruppo completamente nuovo. L’anno scorso furono eccellenti, allenatore compreso, a tornare immediatamente nella massima serie e non è affatto semplice. Secondo me dovrebbero essere un po’ più costanti e impegnarsi di più difensivamente, dove mi sembra ci siano i problemi maggiori. Ci sono giocatori di altissimo livello, non serve di certo che faccia nomi e cognomi.

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