Un anno trionfale per la Virtus, che ha visto il ritorno in serie A, e l’arrivo di un azionista di riferimento come Massimo Zanetti che ha progetti ambiziosi per il futuro a breve e a lungo termine. I tifosi bianconeri - che hanno esaurito in abbonamento il PalaDozza, dove la Virtus è tornata a giocare dopo vent'anni, possono sperare per il meglio, da subito e in ottica futura.

Ecco, mese per mese, il riassunto del 2017 bianconero.

GENNAIO
L’anno si apre con l’attesissimo derby n° 104, che torna dopo 9 anni di assenza. In una Unipol Arena stracolma la partita è bella e combattuta, e vince la Virtus dopo un supplementare, con canestri decisivi di Marco Spissu. I bianconeri prendono anche una giornata di squalifica del campo (che diventano 5000 euro di multa) a causa di un tifoso che nel finale entra in campo e urla in faccia a Candi steso a terra. La Virtus, prima a fine girone d’andata vince anche a Piacenza - ancora in overtime, mentre Klaudio Ndoja continua il suo calvario ed è costretto a fermarsi ancora. Si inizia così a parlare di mercato e in particolare di Davide Bruttini, che dopo qualche giorno di impasse sceglie le Vu Nere e arriva. Nel frattempo i bianconeri battono Imola e vengono beffati a Mantova da una tripla di Candussi sulla sirena, perdendo la prima partita dopo 83 giorni. Dopo la partita esplode il caso Umeh-Amici, col primo che tenta di aggredire il secondo, reo di avergli rivolto insulti razzisti. Il mese si chiude con l’aumento di capitale della società, primo passo per il maggiore impegno di Massimo Zanetti.

FEBBRAIO
E’ un mese difficile per la Virtus, che ha grossi problemi fisici. I bianconeri perdono a Ravenna, con Spissu, Spizzichini e Rosselli in condizioni precarie. Nel frattempo riapre - dopo anni - il Virtus Point, in via del Borgo di San Pietro, con circa 1000 tifosi all’inaugurazione. In campo però continuano i problemi: i bianconeri perdono in casa con Ferrara, beffati da un tiro di Cortese palesemente oltre la sirena, ma comunque convalidato. Si ferma anche Lawson, e a Treviso arriva la quarta sconfitta di fila, e si perde la vetta della classifica, anche se - grazie a un ottimo Bruttini - la differenza canestri viene conservata. Intanto Massimo Zanetti parla di “obiettivo Eurolega, anche se un passo alla volta”. Contro Udine la Virtus torna alla vittoria e poco dopo replica a Chieti, tornando al primo posto solitario. Ramagli spiega di dover dosare i giocatori col bilancino del farmacista, visti i numerosi problemi fisici, ma il momento critico sembra passato. Il mese si chiude con la vittoria contro Jesi, e il “derby” per la questione PalaDozza, che torna d’attualità dato che si inizia a parlare di bando per la gestione. Di sicuro, le Vu Nere ci giocheranno ai playoff.

MARZO
Luca Baraldi - uomo di fiducia di Massimo Zanetti - spiega che la Virtus alla Unipol Arena si sente “in prestito”, e fa capire che l’aria sta cambiando, per quel che riguarda il palazzo dello sport. A Casalecchio, in ogni modo, i bianconeri vincono la Coppa Italia, battendo nell’ordine Agrigento, Trieste e Biella. Marco Spissu è l’MVP della manifestazione. Claudio Sabatini, patron dell’impianto, festeggia sul palco coi bianconeri, e profetizza che se ci sarà una Virtus da Eurolega sarà la Unipol Arena a ospitarla. Intanto Alberto Bucci vola a Barcellona per incontrare Jordi Bertomeu, suscitando le ire di Gianni Petrucci. Si parla anche di mercato per i prossimi playoff, coi nomi di Giuri, Viggiano e Poeta (che smentisce). Il campionato riprende subito, e la Virtus perde dopo due supplementari a Verona. Nel frattempo, viene presentato Arco Campus, ovvero il progetto di foresteria all’Arcoveggio, che dopo anni di impasse vede finalmente l’inizio dei lavori. I bianconeri travolgono Recanati, e subito dopo l’arriva l’ufficialità della nuova composizione societaria. La Segafredo diventa socia di maggioranza relativa, e di fatto Massimo Zanetti è il nuovo azionista di riferimento. Poi ci sono le coop, e la Fondazione resta con un ruolo di supporto e garanzia. Il mese si chiude con una sconfitta di misura a Trieste, e con tantissime voci di mercato.

APRILE
Il mese si apre con la vittoria a Forlì, dove Giorgio Valli viene contestato dai suoi ex tifosi, e in casa con Chieti. Daniele Fornaciari viene eletto presidente della Fondazione Virtus, poi si apre la partita del derby di ritorno, con lunghissime discussioni tra le due società sul quantitativo di biglietti da dare ai tifosi bianconeri. Alla fine la spunta la Virtus, che ottiene poco meno del numero previsto da regolamento, ovvero il 10% della capienza dell’impianto, il doppio di quanto previsto inizialmente dalla Fortitudo. In campo è la Effe a prevalere, 79-72 grazie agli americani e a Mancinelli.
Ultima giornata di regular season, la Virtus travolge Roseto e arriva seconda, incrociando Casale Monferrato nell’accoppiamento playoff. E con una trattativa serrata con Reggio Emilia arriva anche il rinforzo per i playoff, ovvero Stefano Gentile.
I playoff partono il 30 aprile, con lo storico ritorno della Virtus al PalaDozza dopo vent’anni. L’inizio è in salita, il palazzo non è pieno e la vittoria in gara1 è decisamente sofferta.

MAGGIO
Il momento più difficile del playoff bianconero è gara2 contro Casale, persa ai supplementari. Si rischia lo psicodramma, e Ramagli rischia la panchina. Le voci dei portici sussurrano che la proprietà avrebbe chiesto ad Alberto Bucci di traghettare la squadra, ottenendo però un diniego. Fatto sta che ci sono 3-4 giorni parecchio tesi, e a Casale la Virtus ci va con una pressione notevole. Ma il gruppo reagisce alla grande: arrivano due vittorie in trasferta in due giorni, la seconda senza Spissu e con una grande partita di Penna. Ai quarti i bianconeri prendono Roseto, e in gara1 - persa in casa e maluccio - c’è l’ultimo momento di difficoltà. Da qui in poi sarà una cavalcata trionfale. La Virtus vince gara2 in casa e gara 3 e 4 a Roseto, mentre iniziano a uscire varie voci di possibili allenatori per il futuro. L’entusiasmo sale, e la maglia nera con la V “all in black” ideata dal Vecchio Stile si inizia a diffondere un po’ ovunque. Alla fine le magliette vendute saranno 4700. In caso di finale derby, esce una irrealistica ipotesi di giocare allo Stadio Dall’Ara. Più realistica invece è la possibilità di restare al PalaDozza per la prossima stagione. In semifinale la Virtus incontra Ravenna, e le due partite in casa vengono vinte subito e con autorità.

GIUGNO
Il 2 giugno la Virtus vince gara3 a Ravenna e vola in finale. L’entusiasmo ormai è alle stelle, e si aspetta il risultato dell’altra semifinale, che vede prevalere Trieste in gara5 contro la Fortitudo. Ora il PalaDozza è pieno in ogni ordine di posti, e davanti al proprio pubblico la Virtus vince gara1 e gara2, quest’ultima davanti a Ettore Messina.
Il giorno della promozione è il 19 giugno: la Virtus vince a Trieste 66-72, grazie a una tripla cruciale di Marco Spissu nel finale. Gioia, festa, parata in Piazza Maggiore e premiazioni ovunque. Ma intanto si inizia a parlare della nuova squadra, e si capisce subito che i primi obiettivi sono di alto profilo: si parla infatti di nazionali come Pietro Aradori e Alessandro Gentile, che viene “chiamato” da suo fratello Stefano. A fine mese si chiude la questione Amici-Umeh, con la squalifica per due giornate del primo per i fatti di gennaio, e col positivo summit tra Massimo Zanetti e Alberto Bucci che definisce il budget e fa partire l’assalto a Pietro Aradori.

LUGLIO
E’ un mese di mercato e di grande entusiasmo. Subito la Virtus annuncia Raffaele Ferraro come nuovo responsabile marketing e comunicazione, che però di fatto non inizierà mai a lavorare per le Vu Nere.
Nel frattempo, si scatena il “derby” con Torino per Pietro Aradori. L’affare sembra fatto per la squadra piemontese, ma un rilancio bianconero - su intervento diretto della proprietà - fa cambiare idea all’esterno bresciano, che sceglie la Virtus e firma un contratto triennale. Si capisce però che qualcosa non ha funzionato nella catena di comando virtussina, perchè dopo il CDA che ufficializza il budget bianconero l’AD Loredano Vecchi si dimette. Subito dopo si inizia a parlare di Alessandro Gentile e di Shane Lawal. Il primo firma a metà mese, sul secondo c’è la riserva delle condizioni fisiche, per cui viene stipulato un preaccordo subordinato al superamento delle visite mediche. Le presentazioni di Aradori e Gentile diventano eventi, con un mare di tifosi all’Arcoveggio ed entusiamo alle stelle. Parallelamente - però - iniziano a circolare voci sulla posizione di Alessandro Ramagli e del GM Julio Trovato, che non sarebbero particolarmente solide. Dopo qualche giorno di incertezza, con un comunicato la Virtus ribadisce l’assoluta fiducia e stima nei confronti del capoallenatore Alessandro Ramagli e del General Manager Julio Trovato, con i quali si sono sempre condivise le attività e politiche di mercato. Ramagli - in un’intervista - spiega di non essersi mai sentito in dubbio, ma fa capire che desidererebbe rivedere il suo contratto, datoche il biennale stipulato nel 2016 prevedeva il premio salvezza, in caso di serie A. Non succederà. Il mese si chiude con l’arrivo del playmaker americano, l’ex Milano Oliver Lafayette, e con la pubblicazione dei calendari, con l’esordio in serie A previsto a casa della finalista Trento.

AGOSTO
La decisione è presa, tutti i giocatori dello scorso anno con contratto saranno confermati, quindi Ndoja, Lawson, Umeh, Rosselli e Stefano Gentile. Si prova anche a trattenere Marco Spissu, ma Sassari è irremovibile e lo conferma.
Sul fronte stranieri, inizia a prendere corpo un’ipotesi che sulle prime sembra una boutade, ma che piano piano diventa realtà. La Virtus ha deciso di partire con uno straniero in meno, e di non prendere il “numero 4” titolare. Il GM Trovato la spiega così: Durante il CDA, quando ho presentato questa mia idea, di pazientare un attimo, ho usato la metafora della casa. Se compro una casa nuova, non compro subito tutti i mobili, ma prima inizio a viverla e poi capisco cosa manca. Col senno di poi, sarà un errore clamoroso.
Intanto Shane Lawal atterra a Bologna, ma fallisce le visite mediche, e quindi l’accordo coi bianconeri salta. All’ex Barcellona serve un’operazione: firmerà poi ad Avellino, con gli irpini disposti ad aspettare i tempi del suo recupero, che a oggi non sono ancora terminati. La Virtus deve quindi cambiare obiettivo, e dopo vari giorni e vari nomi a Ferragosto arriva l’accordo con l’ex Real Madrid Marcus Slaughter.
Il 17 agosto parte ufficialmente la stagione bianconera con il raduno alla Porelli, davanti a tantissimi tifosi entusiasti. Il giorno successivo tocca alla campagna abbonamenti per il PalaDozza, che parte con un entusiasmo clamoroso e la Curva Calori esaurita all’istante. La “prima” stagionale della Segafredo è il Memorial Porelli a Loiano, contro Ferrara. Facile vittoria ed entusiasmo alle stelle.

SETTEMBRE
Mentre Pietro Aradori gioca gli Europei, al torneo di Olbia la Virtus sfida Sassari in amichevole. C’è l’abbraccio con Marco Spissu e una rimonta subita dal +17, cosa che succederà spesso in prestagione. Il GM Trovato spiega che l’allestimento del PalaDozza sarà neutro, e che il quattro difficilmente arriverà prima dell’inizio del campionato. L’infortunio alla caviglia di Alessandro Gentile cambia tutto, però.
Intanto la campagna abbonamenti esplode, e il giorno 11 la società annuncia il “sold out”, con oltre 5000 abbonamenti venduti. Intanto iniziano i lavori al PalaDozza, con il parquet che viene smontato e “prestato” alla Fortitudo per Torreverde. Nei tornei estivi i risultati vanno e vengono, e soprattutto la Virtus si scopre in grossa difficoltà quando deve gestire i vantaggi, finendo spesso rimontata e battuta. Intanto l’ex patron bianconero Claudio Sabatini finisce a processo per maltrattamenti a una sua ex dipendente, e Raffaele Ferraro ufficializza quello che si era capito da un po’, ovvero che la sua collaborazione con la Virtus non è mai iniziata per decisione unilaterale della società. A fine mese la società ufficializza di essere sul mercato per il “numero 4” mancante, e inizia un tormentone che durerà due mesi. I primi nomi a uscire sono Andrea Bargnani (rifiutato dalla società) e Justin Doellman, che però ha richieste troppo alte . Il campionato inizia il giorno 30, e come spesso accaduto in preseason la Virtus - senza Stefano Gentile - domina (+18) poi cede di schianto e viene rimontata e battuta.

OTTOBRE
Dopo 21 anni di assenza, la Virtus torna al PalaDozza in regular season, e stravince l’esordio casalingo contro Capo D’Orlando davanti a un palazzo pieno ed entusiasta. La squadra - trascinata da un super Alessandro Gentile - vince tre partite in fila, dopo Capo D’Orlando espugna anche Pesaro e batte in casa la Sassari dell’applauditissimo ex Spissu. Parallelamente si parla tantissimo di mercato, alla Virtus vengono accostati nomi di ogni tipo, ma nessuno si concretizza. Il presidente Bucci si sbilancia dicendo che il nuovo acquisto ci sarà per la partita con Milano, ma così non sarà.
Gentile intanto viene convocato in Nazionale di nuovo, da coach Meo Sacchetti, e Guido Rosselli dice che fare il capitano della Virtus è semplice, sono tutti dei gran lavoratori e danno il massimo. A fine mese al PalaDozza arrivano i campioni d’Italia di Venezia, e la Virtus rivede i fantasmi di Trento: partita dominata, anche +17, poi crollo nell’ultimo quarto e sconfitta di uno.

NOVEMBRE
A Milano - dove tutti gli occhi sono puntati su Alessandro Gentile - la Virtus fa una gran partita, resta a contatto fino alla fine, ma perde ancora nel finale. Il giorno 8 scoppia la grana Rosselli, che viene escluso dalla squadra, con decisione motivata per salvaguardare il gruppo e la squadra per usare le parole del DS Valeriano D’Orta. Qualcosa si è rotto tra lui e il resto del gruppo, è subito chiaro. Sull’ex capitano bianconero si scatena la caccia di vari club di A2. Intanto la Virtus convince Christian Burns, ma patron Gerasimenko è irremovibile e non lo cede, e quindi sul mercato si resta ancora al palo. Contro la capolista Brescia - in casa - arriva un’altra partita condotta a lungo, ma persa nel finale. E la coperta delle rotazioni comincia a essere corta. Ramagli è in discussione? La società smentisce, ma a Brindisi arriva un’altra brutta prova contro l’ultima in classifica. Luca Baraldi conferma la fiducia a coach Ramagli, che lavora durante la sosta per la Nazionale, mentre sul mercato non si muove ancora nulla, cosa che per una questione regolamentare blocca anche Rosselli, che nel frattempo ha scelto la Fortitudo. A fine mese - improvvisamente - si sblocca tutto. La Virtus chiede e ottiene Filippo Baldi Rossi a Trento, riportando a casa un giocatore nato e cresciuto in bianconero, e mettendo praticamente in cascina il premio italiani, ovvero circa 245mila euro. Al PalaDozza vengono inaugurati i nuovi spogliatoi delle Vu Nere.

DICEMBRE
Contro Cremona - dopo la sosta - la Virtus soffre tanto e gioca male, e si salva nel convulso finale grazie a due liberi di Slaughter e a un errore marchiano di Milbourne che da due metri sbaglia il canestro della vittoria. Guido Rosselli viene liberato e firma ufficialmente con la Fortitudo. In casa biancoblu dicono che il buyout richiesto dalla Virtus è stato pagato da giocatore e procuratore, la società bianconera invece replica è che stata la Effe a pagare. Fatto sta che Rosselli è il terzo capitano della storia della Virtus a “saltare il fosso”. Intanto a Cantù la Virtus fa una figuraccia, la peggior prestazione dell’anno e quinta sconfitta in sei partite. E ancora una volta la panchina di Alessandro Ramagli traballa pesantemente. Si fanno i nomi di Bucchi e Recalcati, che sarebbero anche contattati da qualcuno della società. La proprietà bianconera però fa un passo avanti. Dopo una conferenza congiunta Fornaciari-Albertini-Baraldi quest’ultimo diventa dirigente operativo e più vicino alla squadra, conferma la fiducia ad Alessandro Ramagli e richiama i giocatori, anche per l’atteggiamento fuori dal campo e la vita privata. La “strigliata” pare funzionare. Contro Torino, seconda in classifica, la Virtus disputa una prova solida e la vince con un grande ultimo quarto di Stefano Gentile. Si parla anche di mercato, per un playmaker, dato che uno spot di straniero resta ancora vuoto, ma senza troppa convinzione. L’anno si chiude con la vittoria in overtime a Varese, dove la Virtus è trascinata dai 32 punti di Alessandro Gentile e torna a vincere fuori casa dopo due mesi e mezzo. I bianconeri sono in piena corsa per le Final Eight, primo obiettivo dichiarato, mentre sul piano societario per i primi mesi del 2018 sono in programma un aumento di capitale e l'arrivo di altri sponsor importanti.

SERIE A2, RISULTATI E CLASSIFICA DOPO 14 GIORNATE
BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91