(foto FIBA Basketball)
(foto FIBA Basketball)

Gianmarco Pozzecco ha parlato a Piero Guerrini su Tuttosport dopo l'eliminazione al Preolimpico. 

Un estratto delle sue parole. Ho fatto un bel po' di autocritica. E mi sono detto, visto cosa accade a tutte le Nazionali, che il giudizio che io devo dare a me stesso come tecnico è a lungo termine. In Nazionale si ha poco tempo, un infortunio può condizionare più di quanto non condizioni un club. Fontecchio? Ho mantenuto comunque serenità, sperando che Procida recuperasse. Va ricordato che nello stesso ruolo si è ritirato Gigi Datome. Detto questo, potevamo fare meglio al PreOlimpico".

Dobbiamo riappropriarci di visione, coraggio. Considerare i 18enni come facevamo una volta. Altrimenti non saranno mai pronti. E quelli bravi devono essere messi alla prova in A, o in A2, pensando a un percorso sfidante per tutti. Abbiamo perso la soddisfazione dell'investire. I campioni crescono per istinto di emulazione. Ci vuole un cambiamento culturale. Mi sono convinto che ci sono due caratteristiche chiave: una è il passaporto, ma la più importante è la volontà del giocatore".

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