(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)
(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

Bene. Alla fine eccola, la fine di questo orologio tanto aborrito ma che poi alla fine mette punti in classifica e che chissà se davvero certe squadre hanno utilizzato solo per rifiatare o, addirittura, per scegliersi la posizione nella griglia playoff e, di riflesso, l'avversaria. Domenica Trapani ha perso a Chiusi, e ci sta che qualcuno ironicamente abbia detto hanno perso perchè non vogliono autoaffrontarsi nei playoff. Vabbè: ultima giornata, qualcuno si riposerà (Udine andrà a Cantù con squadra rimaneggiata, la Fortitudo potrebbe tenere precauzionalmente fermo Bolpin uscito acciaccato dall'interna con Torino), poi dopo una settimana di stop si giocherà per l'Obiettivo.

Settimana tranquilla, quindi, in casa Fortitudo: finito l'infinito dibattito sul mercato, sospeso quello sul vincere o non vincere, alla fine parlare solo di pallacanestro pare una minestra senza sale, ma è giusto così. Senza bisogno dello scoop a tutti i costi, vedendo che Fantinelli piano piano sta riprendendo in mano la squadra, che Ogden migliora dopo un piccolo - umano - passaggio a vuoto, che Freeman è fin troppo in estasi (vedasi morgillizzazione e qualche fallo di troppo), che dalla panca lo stesso Morgillo e Conti quantità ne stanno dando. Insomma, i classici discorsi che si fanno dopo una vittoria.

L'avversaria

Trapani, quindi. Sappiamo già tutto: ambizioni altissime e mai celate, l'assenza di un piano B, dichiarazioni forse appositamente forti per tenere alta l'attenzione (Teodosic, ce lo ricordiamo) e solo 4 sconfitte in stagione, compresa quella in Coppa con la Fortitudo che venne presa bene, in loco: via il coach, rivoluzione in squadra e costruzione della Trapani 2.0 che nell'orologio ne ha perse 2 (7-2, dopo essere stata 21-1 in regular) rischiando altrove spesso e volentieri. 13+6 nelle tre uscite di Amar Alibegovic, 8+4 per Stefano Gentile, in una truppa dove attorno alla doppia doppia viaggia il lungo Horton, dove l'altro stranieri è l'esterno Notae, e dove ora ce ne sono talmente tanti (Andrea Renzi, per dire, ora fa l'undecimo) per cui è normale che la famosa amalgama non sia facile da raccattare. Allena, da quel giorno a Roma, l'ex assistente Virtus Diana. Curiosità: non si affronta questa trasferta dall'aprile 1993, quando davanti ai fischi di Zancanella (stavolta incolpevole) l'allora Mangiaebevi perse 81-71 in quel playout che dopo quella sconfitta pareva ormai chiuso. Le successive tre gare dimostrano il contraio.

Il programma

Si gioca domenica, ore 18, diretta LNP Pass e Nettuno Bologna Uno.

Oggi "Virtussini siamo noi" su Radio Basket Italia
Provvedimento LBA in merito a Virtus - Reggio Emilia