La Virtus perde anche contro l'Alba, in overtime
VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – ALBA BERLINO 88-90 OT (18-26, 38-48; 61-68, 78-78)
Cambia l’Arena, cambia il parquet, ma non cambia il risultato. La Virtus perde lo spareggio per l’ultimo posto in classifica contro l’Alba Berlino e tocca il punto più basso della sua recente storia in Eurolega. Gli uomini di Banchi sono apparsi spenti ed impauriti fin dai primi minuti. Invece di aggredire in difesa i tedeschi sono stati stesi tappeti rossi e questo è il segnale più preoccupante di tutti. Più per demeriti dell’Alba, che per meriti della Virtus, i padroni di casa hanno avuto l’occasione di vincere la partita nel supplementare, ma sarebbe stato un risultato bugiardo, che difatti non è arrivato. La squadra è scollata, tutti sul banco degli imputati, a cominciare da Banchi.
Cronaca: inizio spompato di Shengelia che, forse vittima di stanchezza pregressa, fatica ad entrare in ritmo. Il georgiano non è l’unico giocatore bianconero in difficoltà. L’Alba Berlino, con diligenza e senza fuochi d’artificio, si porta sul 14 – 7. Banchi è costretto a chiamare un minuto di sospensione dopo i primi cinque minuti. La Segafredo parte contratta ed impaurita, la palla persa in uscita dal time out lo dimostra. Clyburn prova a dare qualche timida scossa in attacco, ma in difesa la Virtus è una groviera, battuta costantemente sul primo passo. L’Alba conquista il vantaggio in doppia cifra prima del viaggio in lunetta vincente di Diouf: 18 – 26 al decimo.
Hackett toglie il coperchio dalla pentola e Bologna trova il primo goal da oltre l’arco dopo sei errori consecutivi. Danny Boy prova anche ad alzare il livello difensivo che però continua a rimanere altamente insufficiente. Basta un elementare “dai e vai” da minibasket per far saltare le marcature e aprire autostrade che portano alle schiacciate degli avversari. Banchi prova a cambiare uomini e quintetti non riuscendo mai a scuotere l’anima della squadra che appare spenta. A complicare ulteriormente la situazione si aggiunge il dominio tedesco a rimbalzo (24 – 13 per l’Alba al termine del primo tempo). La Virtus sprofonda a -17 (48 – 31) e la curva esplode urlando un eloquente: “Fuori le p…e!”. L’intervallo giunge sul 38 – 48 e la Segafredo rientra negli spogliatoi tra i fischi.
Procida è il giocatore più continuo dell’Alba e costante spina nel fianco della Virtus. I padroni continuano ad avere la mano freddissima da tre punti. In attacco si accende Zizic, ma è troppo poco per impaurire i tedeschi che continuano a mantenere un rassicurante vantaggio in doppia cifra per quasi tutto il terzo quarto. McCormack si trasforma in Lessort con ampia complicità dei lunghi bianconeri. Poi la Segafredo comincia a pressare a tutto campo, quasi più per disperazione che per reale convinzione, e si riavvicina a -7: 61 – 68 al 30esimo.
Tabellata di Morgan mentre dall’altra parte Thomas punisce dalla lunga distanza. Ogni volta che la Virtus sembra accennare un tentativo di rimonta arrivano errori che vanificano tutto. Con il peggior Shengelia della stagione la Segafredo non sa dove far transitare il pallone. Nell’ultimo quarto regna la confusione. Nel caos l’Alba smarrisce brillantezza, ma dall’altra parte c’è una squadra priva di serenità ed idee che si affida eccessivamente al tiro da oltre l’arco. Il finale è rovente. Prima Zizic segna il -2 (73 – 75) ad un minuto e mezzo dalla fine, poi la tripla di Clyburn vale il -1 (76 – 77). Sempre l’ex Efes e CSKA si carica la Virtus sulle spalle e realizza il canestro della parità a quota 78. Spagnolo ha l’occasione per sconfiggere la Virtus nuovamente con un tiro da oltre l’arco, ma questa volta gli Dei del basket sono dalla parte della Segafredo. Si va al supplementare.
L’Alba non accusa il colpo e riprende il filo del discorso con il canestro, mentre la Virtus fatica a trovare alternative a Clyburn. Cordinier segna la preghiera dell’ultima fiammella di speranza bianconera (86 – 87). Poi dalla lunetta non trema la mano di Spagnolo. La Virtus non riesce a tirare da tre punti e si accontenta di un tap-in di Diouf per il nuovo -1. L’Alba, incredibilmente, commette infrazione sulla rimessa e la palla ritorna nelle mani degli uomini di Banchi quando mancano sei secondi alla fine. La Segafredo non approfitta del regalo perché Clyburn fallisce l’ultima occasione. Finisce 88 – 90.
VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – ALBA BERLINO 88-90 OT (18-26, 38-48; 61-68, 78-78)
BOLOGNA: Cordinier 8; Belinelli 9; Pajola 3; Clyburn 23; Shengelia 2; Hackett 3; Grazulis 0; Morgan 6; Polonara 7; Diouf 12; Zizic 13; Tucker 2. All. Banchi
BERLINO: Procida 20; Spagnolo 10; Wetzell 6; Delow 4; Mettisseck NE; Schneider 7; Thomas 13; Hermannsson 4; Samar 3; Rapieque NE; Mc Cormack 16; Williams 7. All. Gonzalez