Iffe Lundberg è stato sentito da Luca Muleo per il Corriere dello Sport. 

Un estratto dell'intervista.


L'ultima azione a Milano 

Ho sbagliato. A volte succede di fare canestro e vincere la partita o andare ai supplementari, a volte no. In questi casi dipende da me.
Giocare quattro partite in sette giorni è molto difficile, soprattutto se affronti grandi squadre, anche se fa parte del nostro lavoro. Siamo abituati a farlo e dobbiamo continuare così, sopportare la fatica e andare avanti su questo percorso. Bisogna insistere a spingere per migliorare ogni giorno.


Le difficoltà dell'anno scorso.

Non credo di essere la persona a cui rivolgere questa domanda. Non so cosa sia successo, e comunque qualunque cosa sia stata, è già passato. Penso solo al presente. È stato un processo molto difficile, ma sono riuscito a rimanere fedele a me stesso, non ho smesso di credere nelle mie capacità e nelle persone a me vicine che mi hanno supportato per tutto il tempo. In tanti a Bologna hanno continuato a sostenermi e a tifare per me nonostante la situazione che si era creata, e di questo sono davvero grato. Ho davvero sentito l'amore di tutti.
 

Con Banchi cosa è cambiato? 

Personalmente nulla in termini di visione di me stesso come giocatore, mentre penso che l'allenatore mi abbia dato più fiducia nelle mie capacità in campo.

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