Setefano Pillastrini è stato sentito da Damiano Montanari per Stadio. Un estratto dell'intervista.

"Per me le gare con la Effe sono sempre particolari. Pur essendo fuori da quella società ormai da trent'anni, rappresenta la mia storia. Ho allenato le più grandi avversarie dell'Aquila, dalla Virtus a Varese, a Treviso e a Pesaro, però la Fortitudo è rimasta la "mia" società.
Qui c'è grande entusiasmo. Siamo consapevoli di affrontare una società che è un riferimento della pallacanestro italiana. Allo stesso tempo abbiamo la consapevolezza e l'umiltà tipica dei friulani, che sono ambiziosi e concreti.
La Fortitudo?. La squadra ha talento, è stata costruita all'ultimo momento, per cui non può avere continuità di rendimento, è troppo nuova. A questo aggiungiamo le pressioni, la diffcile situazione ambientale in cui è nato il progetto. Considerate tutte le diffcoltà che ha dovuto affrontare, la Effe se la sta cavando bene.
Le chiavi? Prima di tutto l'allenatore Luca Dalmonte, un amico e un allenatore di cui ho grande stima. Abbiamo condiviso molti corsi all'inizio delle nostre carriere, abbiamo allenato la selezione regionale all'allora torneo Decio Scuri e abbiamo persino fatto il servizio militare insieme a Vigna di Valle, sul lago di Bracciano. Poi, come è noto, c'è Fantinelli, un giocatore di cui ho una particolare considerazione. Quando lavoravo a Treviso, avevo molta fiducia in lui. Sabato rivedrò con piacere anche Barbante. Fui io a portarlo sempre a Treviso, prendendolo da Montegranaro. Lo rivedrò con piacere"

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