(Foto Mauro Donati)
(Foto Mauro Donati)

Settimana di attenzioni rivolte più all'infermeria e ai VAR, prima che alla palestra. Le scorie degli 80' di Roma, che ben lungi dall'essere le vacanze dei Matia Bazar si sono erte a ottovolante dove prima la Fortitudo ha disinnescato la mina Trapani (con annessi e connessi: ora cercano Stefano Gentile, vedremo) e poi, menomata prima e durante, si è fermata di fronte a Forlì. Le prognosi le sappiamo: Freeman dovrebbe rientrare già domani, Aradori e Fantinelli no. Il primo infortunatosi nel forse evitabile spicchio di garbage time di sabato, il secondo che continua a giocare sul dolore dell'antica scavigliata e che, forse, avrebbe necessitato di maggiore delicatezza nel rientro. Sacrificata sull'altare dell'evidenza che c'è una squadra con lui e una, confusa e non sempre felice, sempre di lui. Poi, il VAR: fotogrammi per capire quanto ci sia stato di volontario - diciamo, non involontario - nell'episodio tra Cinciarini e Freeman. Visto anche l'uscire di un precedente (l'anno scorso nei playoff con Cremona), e senza voler a tutti i costi accusare il giocatore attualmente a Forlì di killeraggio, mettiamola così: il gesto è pericoloso, non sembra si faccia niente per evitarlo e chi c'è c'è, e la mancanza di scuse, dopo, ha accentuato la rabbia di Bologna. Altro ex che finisce sulla graticola, dopo i festeggiamenti - ritenuti eccessivi - di Delfino con Cento: curioso che colpisca chi ha sempre dichiarato il suo amore per la Fortitudo, tanto che Forlì in passato ebbe da proteggerne le dichiarazioni nei prederby per evitare frasi troppo nostalgiche e per questo a rischio poca digeribilità da parte romagnola. Sic transit: al netto della difesa di qualche amico del giocatore, per cui avere le unghie lunghe non è una colpa, scuse sono arrivate ufficiose da parte di altri esponenti dello steff forlivese, fine.

Ora, si torna a giocare. A scartamento ridotto, cercando di trovare qualcosa da parte di Giordano, Conti e Taflaj dopo mesi di tentativi non andati a buon fine: poca fiducia concessa o poca risposta quando ci si è provato, bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Anche qui, i giochi ormai sono fatti ed è difficile pensare che i ranocchi si trasformino in principi dall'oggi al domani. Intanto il mercato langue, ma è anche vero, come detto e ridetto, che non è che altrove si stia presentando un giocatore al giorno. Specie quando la ricerca è così limitata: italiano, da panchina, valido ma non ingombrante. Forse non impossibile, ma comunque difficile.

 

Gli avversari

Latina, quindi. Ormai una decina d'anni di regolarissima A2 e prima volta contro la Fortitudo che arriva in un momento critico per i laziali, ultimi nel girone verde (5-22), peggior difesa e record casalingo di 2-11 a dire tutto, benchè l'ultima vittoria sia stata contro Trieste, una ventina di giorni fa. Punti arrivano dall'ala bulgara Alipiev (16) e dall'esterno Mayfield (14), che ha preso il posto dell'ex Virtus Gaines un po' di tempo fa. Rivedremo Jacopo Borra, arrivato in loco dopo Nardò, mentre una doppia cifra possono garantirla i piccoli italici Parrillo e Romeo. Allena Giancarlo Sacco: scorso anno stava per salire sulla panchina Fortitudo scelto dal suo procuratore e consigliere societario, da novembre ha preso il posto di Giuseppe Di Manno, non riuscendo però a girare più di tanto il trend.

Il programma

Si gioca domani alle ore 19, diretta LNP Pass e Nettuno Bologna Uno.
 


 

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