Virtus il punto della situazione. Da Banchi a Ivanovic, in attesa di novità societarie
Luca Banchi, dopo 447 giorni, non è più l’allenatore della Virtus. Negli occhi dei tifosi resterà soprattutto lo splendido autunno 2023, quando da settembre a dicembre la sua Segafredo fu bellissima da vedere e vincente, arrivando al secondo posto in Eurolega. Nel 2024 le cose sono decisamente cambiate, tanto che nell’anno solare - sommando le due stagioni - la Virtus è nettamente la squadra peggiore della competizione europea. Il tecnico toscano ha sicuramente mostrato dei limiti, ma ha pagato per tutti, e le colpe non sono certo solo sue. Tra l’altro dimettendosi dopo la sconfitta con l’Alba (e quindi rinunciando a una consistente parte del suo stipendio, che è stata dirottata sul sostituto) ha dimostrato grande spessore umano. Sui social, ieri, sono arrivati i messaggi di ringraziamento di Toko Shengelia e Marco Belinelli, i due che - stando alle ricostruzioni - mercoledì sera hanno provato a convincerlo a ripensarci.
Dusko Ivanovic, quindi. Una scelta sorprendente, ma per certi versi anche obbligata. Gli altri due allenatori contattati (Obradovic e Djordjevic) infatti chiedevano un biennale secco, mentre l’ex coach del TAU Vitoria ha accettato un accordo fino a fine stagione, pur con opzione di rinnovo in caso di arrivo ai play-in o vittoria dello scudetto. Un traghettatore, che avrà il non facile compito di fare ordine in una situazione tecnica che appare difficile da sbrogliare. Ivanovic è un sergente di ferro, con metodi di allenamento molto duri, che non tutti reggono. Le ultime due esperienze in Eurolega (Stella Rossa e Baskonia) hanno avuto alti e bassi, ma si parla comunque di un allenatore di lungo corso e grande esperienza, e con tre titoli spagnoli vinti, l’ultimo dei quali allenando Shengelia e Polonara.
Per quanto riguarda l’eventuale mercato, bisognerà aspettare. Intanto Ivanovic - che esordirà stasera in Eurolega ma per il campionato avrà bisogno di prendere il patentino FIP (surreale, ma tant’è) - avrà bisogno di tempo per valutare il roster a disposizione. Inoltre, la situazione resta ingessata, senza disponibilità di extrabudget da parte della proprietà. A meno che, ovviamente, dopo l’assemblea dei soci di mercoledì prossimo le cose non cambino. Di sicuro bisognerà capire se e come cambieranno i rapporti di forza tra i due azionisti, al momento Zanetti al 55% e Gherardi al 45%. Intanto, sono già rientrate le ipotesi di dimissioni di Luca Baraldi, che ha confermato che resterà al suo posto.