Assigeco Piacenza - Fortitudo Bologna, il dopopartita
Capita sempre, in un percorso di ricostruzione, avere degli attimi di crisi e tornare al punto di partenza: quello che è successo ieri alla Fortitudo, che contro il fanalino di coda Piacenza è andata sotto fin dal 3-0 del primo gong e mai è riuscita a risalire, chiudendo sconfitta di 10 punti, anche pochi per quanto visto nel panorama sconsolato del sabato pomeriggio che ha visto la prima sconfitta del Caja 2.0. Il quale ha sempre detto di non avere visto le partite della Effe quando lui era altrove, e chissà se le ha poi riviste, una volta reinsediatosi, o repanchinatosi qual dir si voglia: lo avesse fatto, avrebbe scoperto le glaciali somiglianze tra quanto visto ieri e quanto in altre sconfitte precedenti. Ovvero, difesa lenta nel seguire gli avversari dopo un taglio, attacco fermo ad aspettare che Fantinelli si decida a chi passarla, e dinamismo più o meno sotto zero. Film nuovo, per il coach. Già visto, per noi.
Sarà il tempo a farci capire se è stato un incidente di percorso o se ci sono ataviche problematiche che il cambio di panchina aveva solo messo sotto il tappeto; che poi avevamo fatto presente che le due dominazioni casalinghe erano arrivate contro avversarie di terza fascia, e poi Avellino batte Cividale che non perdeva da quando c'era ancora Pippo Baudo a Sanremo. Però, intanto, qualcosa rimane simile: non si guadagnano tiri liberi (5 ieri, 7,5 di media dall'arrivo di Caja: roba quasi incredibile), si aspetta troppo l'azione di Fantinelli, che è a 10.7 assist di media nelle ultime 4. Vero che ormai è assist qualsiasi cosa, ma sono tanti, e spesso però raccontano una storia diversa. Quella di 4 giocatori immobili che costringono il capitano a capriole per servirli o cercare complicate operazioni in proprio (3/12 al tiro). Per il resto, errori già visti, e che non fanno gridare all'allarme solo perchè, con 3 vittorie in precedenza - e la scorsa stagione -, Caja si è guadagnato un credito che Cagnardi non poteva avere. E sabato arriva Forlì.
Sei bellissimo - Freeman a volte viene trattato come l'ultima speranza, ovvero il buttare la palla in area e vedere se ne salta fuori qualcosa. 24 punti, e da quando è arrivato Caja mette pure i liberi (86%, prima era 42%).
In altomare - Altra prova desolante della panchina: 4 punti totali, di cui 2 di Giordano a docce aperte. Menalo impaurito, Panni ormai diperso nella nebbia, lo stesso Giordano utile solo per un po' di caotico pressing e poco altro, Aradori troppo indietro e Battistini confuso tra ruoli. Specie in regia è chiaro che quelli che non andavano bene l'anno scorso non possono essersi di colpo redenti, si vedrà: Imbrò è una voce, Candi un sogno proibito, chissà.