(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)
(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

Assigeco Piacenza - Flats Service Fortitudo Bologna 80-70

Torna zucca la carrozza Fortitudo, e in casa dell’ultima in classifica arriva la prima sconfitta dell’era Caja giocando una partita che ha ricordato tanto, tanto, quello che capitava prima del ritorno del coach pavese. Attacco spento ed approssimativo, difesa che non segue mai realmente gli uomini avversari che possono uscire dall’arco e tirare con costrutto. Erano stati 120’ senza mai stare sotto, ora ce ne sono stati 40’ senza mai stare sopra, sconfitta meritata e sospetto che la strada sia più lunga di quanto non ci si fosse illusi.

 

Cronaca

Si parte con Gherardo Sabatini che deve per un attimo lasciare le stampelle per accogliere il ritiro della sua maglia numero 43 di Piacenza, e con entrambe le squadre che segnano ad ogni possesso: Caja ne vede beccare 15 in nemmeno 4’, lunga pausa per problemi al tabellone ma teste non ancora connesse. Non si prende un rimbalzo difensivo, 11-20 dopo 5’30” e si deve sbloccare l’attacco in attesa che la difesa prenda le misure o, meglio, che Piacenza inizi a tornare terrestre. Funziona, 25-24 interno al 10’.

Crollo qualitativo collettivo, sono più i cross che i cesti, poi è Piacenza la prima a risbloccarsi davanti ad una Fortitudo troppo approssimativa sia davanti che dietro: Caja esaurisce gli shampoo, si scende a -9 e nuovamente, come nel primo quarto, servono le ultime curve della frazione per ricucire. Però si va troppo a strappi, due pere prese nelle ultime due azioni, 37-45 al 20’.

 

E’ una gran fatica, con la difficoltà di chiudere dietro di fronte a gente che pur forzando troppo a volte non può esimersi, e un attacco che sembra essere tornato ai tempi della vecchia gestione: tutti fermi, e Fantinelli che deve prendere più iniziative di quante non dovrebbe. Si annega a -17, poi i continui servizi per Freeman smuovono qualcosa, fino al 53-63 del 30’.

Piacenza va in modalità braccino, la Fortitudo rosicchia pur continuando ad avere attacco con statuine che se la passano in attesa che Fantinelli decida a chi passarla per tirare, da fermo. Così ad un certo punto si sciolgono le trecce ai cavalli e si ripiomba a -16. Si alzano le mani, Gabriel arrotonda a giochi fatti, alla prossima.

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