(foto Valentino Orsini)
(foto Valentino Orsini)

Giacomo Galanda è stato intervistato da Alessandro Gallo sul Resto del Carlino.
Un estratto delle sue parole.

Il colloquio a distanza tra Wilkins e Danilovic? 
Grande operazione di marketing. Ripeto, un ottimo lavoro per promuovere la pallacanestro. Però mi è parsa una cosa costruita. E non solo perché Wilkins ha sempre affermato il contrario. Si è smentito da solo. Anche se nulla toglie alla prodezza di Danilovic. Non era facile realizzare quel canestro. E poi…. 
Il video ha fatto parlare di pallacanestro e questo è un bene. I due si presentano come due vecchi amici… Beh, se fossero grandi amici avrebbero saputo prima quanti figli aveva l'uno e quanti l'altro. Diciamo che si stimano e si sono incontrati di nuovo.

La Virtus? "Non seguo molto il mercato, non mi appassiona. Devo dire, però, che da cestista, la rinuncia al campionato della squadra femminile mi è sembrata una caduta di stile. Ho detto che bisogna programmare, farlo a lungo termine. Vale per tutto. 
Intanto vorrei dire che, con Banchi appena rientrato dal mondiale e la squadra a pieno regime, ha offerto la migliore pallacanestro che io abbia visto. Poi ci sono tanti giocatori che mi piacciono. Pajola che dà equilibrio e intensità. Poi Abass. E Belinelli davvero sorprendente, un grande campione. Forse servirebbe una bocca da fuoco in più per tutelarlo.

La Fortitudo? Caja ha fatto un ottimo lavoro, ma ora si è chiuso un capitolo. Bisogna guardare avanti. Stefano Tedeschi e i suoi soci hanno operato nel migliore dei modi. Penso a Umberto Arletti e a Teo Alibegovic. E a tutti i soci: hanno dato solidità. E hanno assemblato un gruppo che è arrivato a un passo dalla serie A. Trapani è salita con merito, ma la Fortitudo è davvero arrivata vicina all'obiettivo che non era stato preso in considerazione. 
Quando la Fortitudo in serie A? "Spero presto, la sua collocazione è quella". 
 

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